Lo scopo è migliorare i processi decisionali e ridurre gli impatti di particolari tipi di rischio.
È uno dei livelli degli Studi di Futuro, assieme a ‘forecast’ (previsione) e ‘foresight’ (piano degli scenari). Traduce i modelli di forecast e foresight in decisioni strategiche.
La carta di pericolosità idrogeologica individua il pericolo da frane, valanghe, alluvioni e colate presenti sul territorio.
Questi flussi hanno la capacità di trasportare a valle detriti di grosse dimensioni e possono causare danni ingenti ai centri abitati.
Dà indicazioni su tutti gli aspetti della valutazione e gestione del rischio alluvionale, in particolare la prevenzione, la protezione e la preparazione, compresi la previsione delle alluvioni e i sistemi di allertamento.
Prevenzione
Interventi “non strutturali” finalizzati alla salvaguardia della popolazione e degli abitati come analisi e pianificazione territoriale, politiche di governo del territorio e uso del suolo.
Protezione
Interventi di tipo “strutturale” realizzati sul territorio: opere di sistemazione idraulica e forestale come briglie e argini, attività di manutenzione dei corsi d’acqua e dei versanti.
Preparazione
Insieme di attività volte alla gestione e preparazione delle emergenze come previsione e allerta, piani di protezione civile e piani di emergenza, comunicazione e informazione ai cittadini. Queste attività sono coordinate dal Sistema della Protezione Civile
Maggiori informazioni sul portale “La difesa dalle alluvioni in Trentino” realizzato dal progetto LIFE FRANCA.
Può essere di origine naturale o indotto dalle attività dell’uomo.
Tali attività comprendono sia gli interventi strutturali (tutte le tipologie di opere) che non strutturali, quali le misure di carattere prescrittivo e vincolistico per un corretto uso del territorio (politiche di gestione e pianificazione del territorio), l’allertamento, la pianificazione dell’emergenza, le esercitazioni di protezione civile, la formazione e l’informazione alla popolazione.
Definizione semplificata, vale per tutti i rischi idrogeologici e naturali in generale.
Per la definizione tecnica indicata dalla normativa europea per il solo rischio alluvionale, vai alla voce Direttiva Alluvioni.
Tali attività sono dirette all’identificazione, alla classificazione e alla perimetrazione dei pericoli e dei rischi sul territorio, nonché alla determinazione delle cause e degli effetti delle calamità e ove possibile, al preannuncio, al monitoraggio, alla sorveglianza e alla vigilanza in tempo reale degli eventi e dei conseguenti livelli di rischio attesi.
Definizione semplificata, vale per tutti i rischi idrogeologici e naturali in generale.
È generalmente associato a precipitazioni intense o abbondanti.
Comprende il rischio alluvionale ed è generalmente associato a precipitazioni intense o abbondanti, comprende il rischio alluvionale.
In Italia è svolto a livello regionale e nazionale da tutte le strutture e gli enti competenti in materia di Protezione Civile.
Comprende le di attività di monitoraggio, previsione, allertamento, controllo, intervento e di gestione emergenza, necessarie a fronteggiare gli eventi di piena lungo i corsi d’acqua di un territorio.
Un evento con tempo di ritorno di 100 anni non significa che si verificherà ogni 100 anni, ma che ha l’1% di probabilità di accadere in un anno.
Il tempo di ritorno è un concetto tecnico che va capito bene, altrimenti si rischia di pensare di avere un periodo di tregua tra un evento e l’altro.
Sono innescate da particolari condizioni climatiche e morfologiche o da fattori esterni, come lo sci fuori pista.
Si distinguono in valanghe a lastroni, valanghe dense granulari e valanghe nubiformi e possono raggiungere velocità di 300 Km/h.